SETTEMBRE – La fine dell’estate e il tempo della vendemmia

La fine dell’estate porta con sé un’atmosfera inconfondibile: le giornate si accorciano, l’aria diventa più fresca, la luce del tramonto sembra trattenere più a lungo le sfumature dorate e perfino l’aria sembra profumare di mosto, ancor prima che il primo acino cada nel tino. È questo il momento in cui il tempo sembra rallentare e la natura ci ricorda che ogni ciclo giunge a compimento.

Per chi ama il vino, questo passaggio coincide con un appuntamento atteso e carico di significato; La vendemmia, che in Italia è molto più di un’operazione agricola, è un rito antico che si rinnova, una tradizione che scandisce da secoli la vita delle campagne e che ancora oggi conserva il suo fascino.

Ogni regione ha sviluppato le proprie tradizioni legate a questo momento, creando una serie di usanze che ancora oggi vivono nelle feste della vendemmia, nelle sagre e nei riti che accompagnano questo periodo dell’anno.

In Piemonte, tra le “colline di nebbia”, ovvero nelle Langhe e Monferrato, si diceva che il vino nascesse già nell’aria fredda del mattino – in Sicilia, la vendemmia era un canto corale, un richiamo antico che scendeva dalle campagne fino al mare – mentre da noi in Abruzzo, si dice che i “vigneti a tendone” offrono grappoli come tende a festa e il vino che ne nasce porta con sé il carattere “forte e gentile” della terra che lo genera.

La stessa raccolta non è uguale per tutti i vitigni e per tutte le regioni; La mano dell’uomo segue i tempi della natura che differiscono a seconda della varietà e dell’altitudine dei vigneti, ogni uva ha il suo tempo, ogni zona il suo ritmo, ogni annata la sua storia. È una consuetudine collettiva che unisce famiglie rurali, comunità e territori, ma al tempo stesso esalta l’identità di ciascun vitigno e la sua specifica espressione.

Così, mentre l’estate si spegne e i colori della campagna mutano verso le tonalità calde dell’autunno, i grappoli raccolti portano con sé la memoria della stagione trascorsa e la promessa del vino che verrà. Non è raro, soprattutto nei piccoli borghi, che la raccolta diventi occasione di incontro, festa e socializzazione, un momento in cui amici, famiglie e comunità intere si ritrovano tra i filari per condividere la fatica, le risate e – a fine giornata – anche una bella tavola imbandita.

Il rituale della vendemmia ha un significato simbolico che va oltre il vino stesso; Raccogliere i grappoli maturi significa cogliere i frutti di un anno intero di lavoro, di cure quotidiane, di attese e di speranze, insomma significa fare il resoconto finale tra uomo e natura.

Da un punto di vista culturale, la vendemmia è stata per secoli il cuore pulsante delle comunità rurali italiane, non era solo un momento produttivo, ma un evento sociale che rinsaldava i legami e trasmetteva conoscenza.

Inoltre, se l’estate è la stagione della leggerezza, dei vini freschi e delle serate all’aperto, la vendemmia segna il passaggio alla stagione successiva, nella quale si è in cerca di vini più strutturati, di rossi più intensi e corposi, ovvero vini che accompagneranno i mesi autunnali e invernali.

A tal proposito, noi di Torri Cantine abbiamo il piacere di presentarvi due nuovissimi Bag in Box che si aggiungono a quelli che ci hanno resi orgogliosi finora, due particolarità che arricchiscono e completano il ventaglio delle nostre proposte:

Il primo Bag i Box è un Sangiovese biologico certificato, nato in una delle zone più vocate d’Abruzzo da un vecchio allevamento a Cordone Speronato, che vinifica in acciaio e – dopo una fermentazione malolattica – riposa in vasche di cemento.

Corposo, Intenso, persistente, con sentori di mora, prugna, delicati cenni di pomodoro, una gradevole terrosità in un habitat di sottobosco. Un vino asciutto, caldo, morbido, ben bilanciato da una bella spalla acida, tannini energici ma setosi, con un finale di delicata mineralità.

Il vino delle occasioni importanti che, servito a temperatura ambiente, è perfetto con piatti strutturati e saporiti.

Il secondo Bag in Box è una novità assoluta, abbiamo voluto concentrarci sui clienti che amano coccolarsi e abbiamo realizzato un vino rosso da uve appassitebiologico certificato, nato in un allevamento a Pergola Abruzzese posta in una delle zone più vocate d’Abruzzo.

Ottenuto con la tecnica del “taglio reciso” che prevede il parziale taglio del grappolo che, pur restando attaccato alla pianta, non riceverà più il “flusso linfatico”, iniziando istantaneamente il processo di appassimento, con conseguente disidratazione dell’acino e concentrazione di zuccheri, aromi ed estratto secco.

Segue una vinificazione in acciaio, una fermentazione malolattica e una maturazione in vasche di cemento.

Rubino intenso, impenetrabile, particolarmente vigoroso e profondo, un vero vino da meditazione che manifesta appieno uno straordinario bouquet di frutta rossa molto matura: visciole, more, prugne, con intense note floreali – quasi sfiorite – di violetta, garofano, rosa, oltre a un accenno di spezie dolci di cacao e tabacco.Al palato vengono confermate le suggestioni olfattive, con un sorso che rivela note di confettura abbracciate ad un corpo pieno e avvolgente, tannini finemente integrati, un’acidità vibrante in perfetto bilanciamento con calore e setosa morbidezza, che conducono verso un finale amabile, particolarmente lungo e persistente.

Nonostante la particolarità di questo vino sia rivolta a coloro che amano soffermarsi a riflettere e meditare, servito a temperatura ambiente e con un calice ampio, può essere degustato sia con piatti salati che con dolci secchi di pasticceria.

Oggi vogliamo celebrare la nascita di questi due nuovi vini, sintesi dell’impegno e della dedizione che ci mettiamo per cercare di migliorarci ed essere apprezzati sempre di più dai nostri clienti. Il nostro augurio è che il loro ingresso in cantina sia segno di buon auspicio per la vendemmia che sta per iniziare.

La fine dell’estate, quindi, non è da considerare come un malinconico addio, ma l’inizio di un nuovo racconto, quello della vendemmia che sta per iniziare, che da sempre è simbolo di condivisione, di festa e di un prospero futuro; Quando brinderemo in autunno, non celebreremo solo una stagione che si conclude, ma un ciclo eterno che ricomincia, sempre uguale e sempre diverso, antico come la terra, fresco come l’uva appena raccolta e vivo come la comunità che lo rinnova.

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