Articolo di Andrea Anselmino
Profumi d’autunno, le foglie che piano piano iniziano a cadere, i prati e le vigne che si colorano d’arancio, le giornate iniziano ad accorciarsi, si accendono i camini ed il profumo delle castagne riempie le vie della città.
È arrivato l’autunno e con lui cambiano le bottiglie sulle nostre tavole, i vini che hanno rinfrescato la nostra estate cominciano a farsi da parte e danno il benvenuto al vino novello.
Questo particolare vino deve essere imbottigliato e immesso sul mercato immediatamente dopo la vendemmia a partire dal 30 ottobre o comunque entro il 31 dicembre dello stesso anno. Il vino novello non è un vino minore e rappresenta la risposta italiana al francese Beaujolais nouveau.
Ma cos’è veramente? E come si differenzia dai classici vini?
Cosa si intende con vino novello?
Il vino novello è un vino unico nel suo genere, con caratteristiche di produzione che lo rendono diverso da tutte le altre tipologie, ma che spesso viene erroneamente sottovalutato e confuso con il vino nuovo, ossia vini giovani o di recente vendemmia e quindi prodotti che non hanno ancora subito il processo di invecchiamento.
È quindi importante chiarire quale sia la peculiarità che distingue questo vino, ossia l’utilizzo di una particolare tecnica di vinificazione, chiamata Macerazione Carbonica.
Come viene prodotto il vino novello?
Il vino novello abbiamo visto che viene prodotto con il metodo della macerazione carbonica, che prevede la conservazione dei grappoli interi e non pigiati all’interno di serbatoi di acciaio, saturi di anidride carbonica e dove restano per circa due-tre settimane a una temperatura di 28-30°C. Durante questo periodo si attiva un’autofermentazione favorita dall’assenza di ossigeno e che trasforma gli zuccheri all’interno dell’uva in alcol, stimolando la produzione collaterale di glicerolo.
La buccia dei chicchi, resa fragile da questo processo, collassa sotto il peso del composto che viene a crearsi e le uve si sfaldano, con conseguente estrazione dei colori e dei profumi dalla buccia, limitando il rilascio del tannino responsabile della sensazione di astringenza. Alla fine del periodo di permanenza nella vasca satura di anidride carbonica, si creano nuovi componenti odorosi, che ricordano la fragola e il lampone. Al termine di questa fase, ciò che resta delle uve viene pigiato e vinificato secondo le modalità tradizionali e la fermentazione si completerà in quattro/sei giorni.
Legislazione vino novello
Il novello per essere definito tale deve rispettare alcune regole precise:
• presentare almeno il 40% delle uve fermentate da macerazione carbonica;
• possedere una gradazione alcolica dell’11% minimo;
• essere sottoposto a un processo di macerazione di almeno 10 giorni;
• avere un totale di zuccheri residui inferiore a 10 grammi per litro.
Caratteristiche e abbinamenti
Il vino novello ha un colore vivo, con sfumature che vanno dal rubino alle classiche tonalità violacee o porpora di un vino giovane, un profumo intenso di ribes o lampone. Al palato è caratterizzato da una scarsa struttura ma con una buona morbidezza, poco tannico e dal sapore leggero, fresco e dall’aroma fruttato.
Tra gli abbinamenti più classici ci sono sicuramente le castagne, ma è ottimo anche con funghi e formaggi.
Il novello è sicuramente il vino perfetto per salutare l’estate e dare il benvenuto alla stagione autunnale, preparando i palati a vini più caldi e corposi per l’inverno. Proprio per questo abbiamo penato di riservare ai nostri clienti più affezionati la possibilità di effettuare un preordine del nostro novello 2020 per accompagnarvi in queste prime giornate e serate autunnali con il calice perfetto.
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