Immersa nel verde, circondata da uno splendido paesaggio, oggi vi parlo di un vino che fa parte di una linea tutta nuova ma soprattutto 100% naturale (che caratterizza da sempre l’azienda Torri Cantine) che prende il nome Ca’ Natura. In particolare focalizziamo l’attenzione sul Montepulciano d’Abruzzo conosciuto da tutti come il Rosso che contraddistingue il nostro territorio.
L’Abruzzo è una regione prevalentemente montuosa e ospita alcune delle vette più alte dell’Appennino (il Gran Sasso, la Majella e il Monte Velino). Montagne che si affacciano sul Mar Adriatico formando una costa varia che dall’essere selvaggia nel sud cambia presentandosi con grandi e affollate spiagge nel nord. L’incontro tra il mare e i monti influenza naturalmente anche il clima che si presenta dalla costa verso l’interno sempre più piovoso e con temperature decrescenti.
Un territorio che offre vaste aree selvagge e incontaminate e che vanta tre parchi di interesse nazionale, un parco regionale e ben 38 aree protette. È questo, per sommi capi, il luogo di nascita del Montepulciano d’Abruzzo DOC, che rappresenta, da solo, oltre l’80% dei vini a denominazione prodotti in Abruzzo e che è tra i primi tre vini DOC prodotti in tutta Italia.
Storia e origini del Montepulciano d’Abruzzo
Le prime testimonianze della presenza del vitigno in Abruzzo risalgono al 1700. Il Montepulciano d’Abruzzo prende il nome dal vitigno da cui proviene e non va confuso con il Nobile di Montepulciano che, invece, deve il suo nome al luogo di provenienza: la città di Montepulciano, che è in Toscana e non in Abruzzo.
Alcune versioni della storia narrano che sia stato importato in Abruzzo da parte di un viaggiatore che nel diciannovesimo secolo portò il vitigno dalla Toscana all’Abruzzo dando il via a una coltivazione proficua e lunga secoli. Invece Michele Troia, uno storico del XVIII secolo, afferma in un suo scritto che il vitigno Montepulciano nasca in Valle Peligna, quindi in Abruzzo. Le diverse versioni delle origini si mischiano anche alla leggenda: Polibio, uno storico greco-romano, narra che Annibale fece bere il Montepulciano d’Abruzzo ai suoi soldati facendoli guarire dalla scabbia. Si hanno tracce del Montepulciano anche in Ovidio ne “Le Metamorfosi”.
Cenni sulla Denominazione
Il Montepulciano d’Abruzzo gode della Denominazione Origine Controllata dal 1968. Un riconoscimento che comporta alcune ristrettezze nella produzione atte a tutelare la qualità (la produzione massima consentita è, ad esempio, di 14 t/ha pari a 98 hl/ha) così come nelle metodologie di coltivazione. A controllare che tutto ciò sia rispettato c’è il Consorzio per la Tutela dei vini d’Abruzzo; un’associazione costituita da agricoltori e produttori dei migliori vini della regione che lavora per la tutela e la valorizzazione del territorio e dei suoi migliori prodotti.
Ca’ Natura Montepulciano d’Abruzzo DOC
Il Ca’ Natura Montepulciano nasce in una delle zone più vocate d’Abruzzo, da un vecchio vigneto allevato a tendone e filare, a una quota ideale per garantire una formidabile escursione termica e con una magnifica esposizione.
Un Montepulciano d’Abruzzo DOC ottenuto da una vendemmia della prima decade di ottobre, rigorosamente manuale, di una agricoltura biologica certificata, che assicura il massimo rispetto per l’ambiente circostante.
La vinificazione avviene in tini d’acciaio termo-condizionati, a cui segue una fermentazione malolattica e successiva maturazione di 6 mesi nelle vasche di cemento, per poi essere imbottigliato in totale assenza di ossigeno.
Inconfondibile con il suo colore rosso rubino pieno e luminoso, a tratti quasi impenetrabile con riflessi porpora e decisamente dotato di buona consistenza.
Questo Montepulciano è caratterizzato al naso da note fruttate, piccoli frutti a bacca nera e rossa, prugne ed amarena. Sono presenti anche note floreali, soprattutto di rosa appassita, viola e ciclamino in quanto siamo in presenza di un vino giovane e fresco.
La concentrazione del vino è una delle prime caratteristiche che colpisce al palato, accompagnata da una trama tannica pronunciata ma armonica. La frutta rossa è in sintonia con i profumi, e il calore e la morbidezza sono straordinariamente bilanciate. Il contenuto alcolico è di tutto rispetto, caratteristica inoltre utile per raggiungere l’equilibrio con la struttura e il tannino. Il finale è gradevolmente persistente e sapido.
Servizio
Va servito preferibilmente con un ampio calice in modo che possa esprimere al meglio le sue caratteristiche. Perfetto da gustare sia durante i pasti (ottimo se abbinato a piatti saporiti e ben strutturati come carni rosse e formaggi stagionati) ma anche da solo come vino da meditazione.
Non siete curiosi di provarlo?
Vai alla Scheda Vino.