Il Cerasuolo d’Abruzzo viene prodotto con il vitigno Montepulciano ed è uno dei vini italiani rosati più apprezzati. Questo vitigno presenta alcune sostanze antiossidanti che lo hanno reso nel tempo tra i più longevi d’Italia. E’ un vino DOC che può essere prodotto nelle province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo.
Parlare di Cerasuolo per un abruzzese è facile e difficile allo stesso tempo. E’ facile perché il Cerasuolo è senza dubbio il vino regionale più tipico e di antica tradizione. E’ il vino di famiglia, che i contadini portavano nei campi per ristorarsi nelle giornate di lavoro estive. Per questo suo ruolo storico e sociale tutte le aziende abruzzesi da sempre lo inseriscono nella propria linea di produzione e c’è anche chi, cosa singolare per un rosato, ne propone in commercio più versioni, quasi a voler riservare a questo vino una maggior dignità rispetto ai pari categoria di altre regioni.
E’ difficile raccontare la storia del Cerasuolo d’Abruzzo, poiché essa è strettamente legata a quella del Montepulciano d’Abruzzo: per oltre 40 anni infatti sono stati inseriti nella DOC insieme. Non a caso provengono, come detto, dallo stesso vitigno e ciò che li differenzia sono le pratiche enologiche. Nel 2010 però qualcosa è cambiato e finalmente anche il Cerasuolo d’Abruzzo è stato ufficialmente riconosciuto come vino DOC. Secondo i pochi cenni storici che sono a disposizione sembra che la sua produzione venga associata allo storico greco Polibio e ad una narrazione (del 216 a.C.) dove parlava delle gesta di Annibale in seguito alla vittoria di Canne. Lo storico infatti riportò che Annibale lodò i vini di quella zona esaltando la loro proprietà di rimettere in forze gli uomini e di guarire i feriti.
Cerasuolo vs vino rosato
Il termine “cerasuolo” deriva dal greco antico “cherasion” o dal napoletano “cerasa”, che, come è facile intuire, significa “ciliegia, a voler richiamare il colore tipico e anche il sapore, che spesso ricorda quello del piccolo frutto rosso maturo. Pur appartenendo alla famiglia dei rosati, si differenzia molto da questa tipologia.
I vini rosati, in genere, sono vini di bassa gradazione, con un’acidità non particolarmente elevata e struttura esile. E per queste loro caratteristiche, spesso, non vengono identificati con una tipologia ben precisa di vino, ma relegati ad una condizione di quasi non-vino, o al massimo ad un “compromesso” tra bianchi e rossi. Tutto questo non avviene invece per il Cerasuolo.
Vinificazione e caratteristiche del Cerasuolo
Il Cerasuolo d’Abruzzo si ottiene dalle uve Montepulciano in purezza, che vengono vinificate “in bianco” (cioè senza contatto con le bucce) oppure lasciate a fermentare con le vinacce per poche ore. Molti utilizzano anche la tecnica del salasso, che consiste nel prelevare una certa quantità di mosto dalla vasca di macerazione nella quale si sta preparando un vino rosso. La parte di mosto prelevato viene vinificata in bianco e quindi si otterrà un vino rosato, che sarà in genere rotondo. Alcuni infine utilizzano una tecnica molto antica denominata “svacata”, che consiste nel vinificare in bianco la maggior parte delle uve e aggiungere poi una parte vinificata con una normale macerazione sulle bucce di 4-5 giorni. A quel punto si conduce a termine la fermentazione finale.
Il Cerasuolo d’Abruzzo è un vino che, come detto, ha un’antichissima tradizione e delle caratteristiche chimiche ed organolettiche ben precise. E’ un vino dal colore piuttosto carico e brillante, di buona gradazione (a volte anche elevata) e sostenuto da un’alta acidità. Anche l’estratto è particolarmente alto. E’ un vino che, se vinificato a dovere, può anche invecchiare, anche se lo si apprezza al meglio in giovane età. Se da un lato, quindi, esso non è una via di mezzo tra un bianco e un rosso, dall’altro lato unisce la delicatezza e la freschezza dei bianchi alla forza e potenza dei rossi. Ha una notevole sapidità di base, che gli conferisce una vocazione gastronomica innata.
Ca’ Natura Cerasuolo d’Abruzzo DOC
Il Cerasuolo della nuova linea biologica Ca’ Natura dell’Azienda Torri Cantine nasce in una delle zone più vocate d’Abruzzo, da un vecchio vigneto allevato a tendone, a una quota ideale per garantire una formidabile escursione termica e con una magnifica esposizione.
Un vino ottenuto da uve Montepulciano d’Abruzzo DOC, frutto di una vendemmia della seconda decade di settembre, rigorosamente manuale, di una agricoltura biologica certificata, che assicura il massimo rispetto per l’ambiente circostante.
La vinificazione in bianco è eseguita esclusivamente in tini d’acciaio termo-condizionati, e dopo la necessaria sosta sulle bucce, segue una maturazione di 3 mesi, nelle vasche di cemento, per poi procedere all’imbottigliamento in totale assenza di ossigeno.
Da subito si presenta con un fantastico colore rosa cerasuolo luminoso e brillante quasi tendente al corallo caratterizzato da un’inaspettata consistenza.
Al naso si apre con un ampio bouquet aromatico che spazia dal frutto del melograno, al lampone, alla ciliegia matura per poi virare sulle note floreali del geranio e del garofano in un sottofondo delicatamente speziato.
Al palato si presenta rotondo, fresco e sapido, con una lieve tannicità, di corpo, equilibrato e abbastanza persistente, con chiusura minerale e con ricordi freschi e floreali ed una nota finemente ammandorlata.
Molto versatile negli abbinamenti dà il meglio di sé, servito ad una temperatura tra 8-10 gradi massimo, con aperitivi, antipasti, cibi di mare, piatti vegetariani, carni bianche e rosse, formaggi freschi o di media stagionatura.
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